martedì 14 febbraio 2012

Stereotipi in classe

Nel fine settimana ho dato un po' di verbi da studiare alla scolaresca...
Lunedì ho chiesto come se l'erano cavata, se fosse stato faticoso e da chi si erano fatti aiutare.
A. mi ha risposto: "No, è stato facile. Comunque mi ha aiutato la mamma, si sa che le mamme sono più brave in italiano e i babbi in matematica..."
Non ho fatto neanche in tempo a riflettere su ciò che avevo ascoltato che una valanga di approvazioni ha sommerso me e le mie paranoie sugli stereotipi di genere.
Tutti e tutte hanno concordato su questa classica scissione tra ambito letterario - appannaggio femminile - e ambito scientifico - da sempre incontrastato regno del maschile. Ad un certo punto, un bambino ha aggiunto: "La mia mamma veramente non sa né l'italiano, né la matematica...non sa proprio niente, anche il mio babbo glielo dice sempre!".

Qui non ho potuto più tacere, nonostante non nutra grandi simpatie per la mamma in questione che, in più d'una circostanza, ha drammaticamente confermato la triste opinione che il figlio ha di lei.
Allora ho fatto appello alla mia solidarietà di genere e ho risposto che c'è un sapere che non è solo scolastico o appartenente alle discipline. La sua mamma, se lui ci pensa bene, sa sicuramente molte cose che gli permettono di condurre una vita piacevole per sé e per la sua famiglia. E qui ho peggiorato le cose, fornendo un assist per un coro ancora più reazionario: "E' vero maestra! La mamma sa come si cucina! E come si fa la spesa! E come si tiene in ordine la casa!..."
E a quel punto ero veramente disarmata e ho detto che ne avremmo riparlato per approfondire la cosa.
Signore mie, c'è proprio tanto, ma tanto, ma tanto da fare.

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