Questo è un periodaccio.
Per gestire al meglio una situazione familiare critica e improvvisa sto trascorrendo alcuni giorni a casa dei miei. Mi fa sentire più tranquilla il fatto di stare insieme, in fondo il vantaggio delle famiglie allargate è quello di non sentirsi soli quando si verificano eventi difficili.
Ma questo significa che ho giocoforza ripreso a guardare la tv, esperienza estranea alla mia vita quotidiana. E con la tv è arrivata anche la pubblicità.
Ancora una volta mi scopro sbigottita di fronte all'ennesimo stereotipo.
C'è un principe che deve pulire un pentolone terribilmente incrostato, indossa un'armatura che protegge il suo corpo e ha il volto coperto dall'elmo come ogni guerriero che si rispetti. Dopo una lunga battaglia riesce finalmente a tirare a lucido ogni angolo non solo della pentola ma anche della casa. Ed ecco che, per premio, il prode cavaliere viene incoronato...REGINA! Tolto l'elmo, sotto l'armatura c'è l'immancabile donna incoronata reginetta della pulizia, neanche troppo metaforicamente.
E pensare che, la prima volta che ho visto la pubblicità in oggetto, ho sperato in un finale diverso. Sarebbe stato carino se un cavaliere maschio avesse lottato contro lo sporco. Che male c'è? Anche dal punto di vista meramente pubblicitario, la storia presentata con le immagini in 3D sarebbe stata accattivante comunque e, come insegnano alcuni studi, se ne sarebbe parlato di più e questo non avrebbe fatto che bene al prodotto in termini di marketing.
Ma siamo in Italia e, come ricordava un libro di qualche anno fa, se la pubblicità è femmina il pubblicitario, invece, è maschio.
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