sabato 22 ottobre 2011

La meravigliosa Sabina Spielrein

Ho guardato "A dangerous method", l'ultimo film di Cronenberg sul rapporto tra Jung, Freud e Sabina Spielrein. Mi ha lasciato piuttosto fredda, se si eccettuano poche, significative scene e qualche battuta. Tra queste ultime segnalo quella in cui Jung dice che sua moglie è il pilastro della sua casa, l'amante è il profumo dell'aria fresca. Entrambe necessarie credo.
Avevo visto un film molto più bello sullo stesso tema, del bravissimo Roberto Faenza, "Prendimi l'anima". Lì il personaggio di Sabina Spielrein emergeva molto più nitidamente e con grande poesia. Di seguito due delle scene che più ho amato. Guardatelo se potete, ma preparatevi: è davvero intenso.


Gli anarchici, questi sconosciuti

Mauro mi segnala questa riflessione di Paolo Nori che vorrei condividere, stufa di parole stereotipate e insignificanti.
Ha un che di romantico, soprattutto la citazione di Malatesta e quell'imbarazzo nell'usare la parola "amore".
Eccola qui:
http://www.paolonori.it/anarchici-e-maggiordomi/#more-12298

lunedì 17 ottobre 2011

Se ogni giorno ci ribellassimo un pò...

Mi raccontano che, prima della proiezione dell'ultimo film con Sean Penn in uno di questi orrendi multisala, intervenga Massimo Boldi dal vivo circondato da uno stuolo di donne mezze nude per presentare l'ultimo cinepanettone, con il solito trito corredo di sessismo e trivialità.
Eppure un'amica di amici presente in sala, invece di ingoiare il boccone e tacere basita e intimamente indignata come forse molte altre persone, decide di cominciare a contestare la rozza messinscena, ribellandosi al turpe spettacolo peraltro non voluto e ignaramente pagato con i soldi del biglietto.
Insieme alla sua, partono decine di contestazioni e fischi e commenti indignati che costringono la sicurezza del multisala a mettere in fuga un aggressivo (oltretutto!) Boldi e le ragazzine con cui si accompagna.
Finalmente, e cosa bisogna aspettare ancora?!?!!!
RIBELLARSI E' GIUSTO, RIBELLARSI E' NECESSARIO. Senza se e senza ma.
Se cominciassimo a non tacere, per esempio, nelle piccole scene di vita quotidiana che spesso subiamo, sarebbe molto meglio per tutti. Di sicuro per i nostri nervi fragili, ridotti allo stremo da una degradazione quotidiana di diritti e dignità che pare uno stillicidio.

mercoledì 5 ottobre 2011

BARLETTA, MORTE CINQUE LAVORATRICI. SENZA DIGNITÀ.

Tina Ceci, 37 anni
Matilde Doronzo, 32 anni
Giovanna Sardaro, 30 anni
Antonella Zaza, 36 anni
Maria Cinquepalmi, 14 anni

Il comitato nazionale Se non ora quando esprime la massima solidarietà ai familiari delle vittime della tragedia di Barletta e sconcerto per una disgrazia che deve riportare al centro dell’attenzione pubblica la necessità di una politica che offra dignità per le donne nel lavoro retribuito, e dignità nei servizi offerti alle loro famiglie quando loro sono a lavorare.
Cinque donne del sud sono morte perché lavoravano in nero in uno scantinato senza sicurezza.
Lo scantinato è crollato, e insieme è crollato il mondo di affetti e di relazioni che ciascuna di loro era.
Non è una tragica fatalità, è una morte annunciata. Queste donne lavoravano senza dignità.
Lavoravano nelle stesse condizioni in cui lavorano in paesi in via di sviluppo e dove non esiste la democrazia : vogliamo che la qualità del lavoro delle donne sia e resti la stessa che c’è negli altri paesi d’Europa.
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro: ogni giorno uomini e  donne nel nostro paese muoiono mentre lavorano, e muoiono nel silenzio di troppi.
Ripetiamo: vogliamo una politica che offra dignità per le donne nel lavoro retribuito e dignità nei servizi offerti alle loro famiglie quando loro sono a lavorare.
Se non ora: quando?
Il comitato nazionale Se Non Ora Quando