domenica 13 marzo 2011

Latinoamericana

Quando ero poco più che sedicenne trovai sul comodino di mio cugino Massimo un libro edizione economica Feltrinelli con la copertina verde acqua forse, dal titolo "Latinoamericana - Un diario per un viaggio in motocicletta".
Era il noto racconto dell'epopea attraverso l'America Latina di Ernesto Che Guevara ed Alberto Granado, amici e poi insieme militanti convinti della necessità di riscatto dei popoli latinoamericani.
Quel libro segnò l'inizio di una grande cambiamento per me. Mi innamorai delle cause perse, mi scoprii internazionalista, ebbi forte la sensazione che bisognava darsi da fare per cambiare il mondo.
Il 5 marzo è morto Alberto Granado. Bisognava che io lo ricordassi, anche per tenere a mente chi sono, dove vado, soprattutto da dove vengo.

mercoledì 9 marzo 2011

Nascere in Afganistan

Eleonora Bruni è una giovane ostetrica originaria di Pistoia che lavora a Londra. Ho conosciuto le sue vicende tramite Lucia, una cara amica ostetrica anche lei. Qui a Pistoia c'è un'importante tradizione di ricerca di qualità sulla nascita e gli standard sono molto elevati. Le mie amiche “autoctone” che non conoscono la realtà sanitaria del Sud, quella della Campania con il 60% dei tagli cesarei per capirci, non nutrono molta fiducia nel percorso nascita dell'ospedale pubblico, ma io la vedo diversamente.

Comunque, ieri Eleonora ha raccontato la sua esperienza in Afganistan, riuscendo a tenersi costantemente sul filo sottile che separa il desiderio di riscatto che tutte noi proiettiamo sulle donne afghane, dalla visione occidentalista che non ci permette di capire il perché di tante scelte liberticide. Senza paternalismo, ha descritto il senso pratico e le capacità di fare delle sue colleghe afgane, l'assenza di una formazione adeguata della quale pagano il prezzo, ma che cercano di colmare facendosi insegnare quel che possono dal personale internazionale. Molte di loro scelgono di continuare a lavorare negli ospedali di Emergency - nonostante le paghe siano più alte nelle cliniche di Kabul - perché possono imparare, possono confrontarsi. E poi Eleonora ci ha parlato dell'elevatissima mortalità infantile e femminile dovuta al parto, della crescita di utenza del loro ospedale, nonostante sia lontano dai grandi centri, dei presìdi sul territorio utili per visitare le donne e per diffondere la contraccezione. Del legame che bisogna costruire con le persone del luogo, rispettandone anche i tratti culturali meno condivisibili, per poter meritare la fiducia indispensabile per curare le persone.

E' stato un buon 8 marzo. Eleonora tornerà tra qualche mese in Afganistan e poi chissà dove ancora. Sicuramente a fare qualcosa di buono.

venerdì 4 marzo 2011

Mother of the revolution

Mother of the revolution - Riz Khan - Al Jazeera English

Molto bello questo video di Al Jazeera.
E' un'intervista a Nawal el-Saadawi sulle prospettive delle donne in Egitto durante e dopo la rivoluzione.
Buona visione!

p.s.: consiglio vivamente di guardare il sito di Al Jazeera, contiene molti video relativi alla presenza e alla vivacità femminile nel mondo mediorientale. Tanto per sfatare qualche pregiudizio...